venerdì 10 febbraio 2012

Gocce d'inverno








Inverno

Pizzi,

trine,

merletti,

ricami fantastici e

irridescenti

che svaniscono

sotto i raggi

di un sole lontano.

Striature di

ruote magiche

che creano

colonne,

arabeschi,

farfalle,

pupazzi

divertenti e

diversi.

Lastre di ghiaccio

senza tempo

che aspettano

la carezza calda

dei giorni

che verranno

Zicin

Foto tratte dal web

lunedì 6 febbraio 2012

Un libro: una vita







Una donna che ha lasciato la sua casa, per pagarsi il biglietto verso la libertà, ovvero verso l'America, si prostituisce con il comandante del transatlantico su cui viaggiava e...  per evadere da questa vita così squallida e triste. si inventa una storia fantastica ambientata a  Quinnipak. Il protagonista, il signor Rail, e lei si erano conosciuti durante un viaggio, mentre lei stava partendo per recapitare un pacco misterioso dall'altra parte dell'oceano; i due si innamorarono e stipularono una sorta di patto: un giorno lui le avrebbe permesso di portare a termine il viaggio interrotto da quell'incontro.

Il signor Rail e Jun, la protagonista, andarono a vivere a Quinnipak, dove lui aveva una vetreria. Anche al signor Rail piaceva molto viaggiare e talvolta partiva senza dare sue notizie, senza dire una parola sulla sua destinazione, fino a che, un giorno,  tornò a casa con un figlio nero avuto da una prostituta, Mormy, ed una bellissima locomotiva di Elizabeth. Lui aveva un grande sogno: far correre Elizabeth per oltre 200 Km fino a Morivar, un paese vicino, ma purtroppo, per mancanza di soldi riesce a far costruire solo 200 m. di ferrovia e deve abbandonare momentaneamente il progetto; la grande occasione si presenta al signor Rail quando giunge presso la sua vetreria l'architetto Hector Horeau, con un sogno da realizzare: costruire un'enorme edificio, il Crystal Palace, interamente in vetro e commissiona al signor Rail  tutto il materiale necessario per la realizzazione di tale progetto. Sfortunatamente  il progetto del Crystal Palace viene bocciato.

Il tempo passa e gli operai della ferrovia, che nel frattempo avevano iniziato a smantellare tutto perchè non erano più stati pagati, uccidono a sassate Mormy; Dopo alcuni anni Horeau va a far visita al signor Rail e gli racconta che il Crystal Palace era stato costruito ugualmente e gli descrive quale meraviglia era diventato, senonchè è stato distrutto da un incendio poco tempo dopo essere stato terminato. Improvvisamente Jun, la moglie di Rail, decide di partire per recapitare... finalmente... quel pacco e terminare quel viaggio che tanti anni prima aveva lasciato incompiuto.

Lei parte e il signor Rail, a causa dei debiti, perde ogni cosa e i suoi beni vengono messi all'asta, compresa Elizabeth che tuttavia viene comprata da una donna per conto di Horeau che... alla fine... farà riavere al signor Rail. La locomotiva diventerà solo un ricordo e un sogno irrealizzabile nel prato dove prima sorgeva la vetreria, ormai chiusa da tempo. Jun riesce a consegnare il misterioso pacco che contiene un libro, letto più volte dalla stessa Jun ad una signora anziana; l'ultima parola del libro è: America e ogni volta che la giovane la legge, trova in esso un significato sempre diverso.

I cosidetti "castelli in aria", ovvero le ambizioni e i sogni dei protagonisti, crollano, trasformandosi in rabbia profonda  per non aver realizzato i propri progetti.

Citazione: " Accadono cose che sono come domande. Passa un minuto, oppure anni, e poi la vita risponde."
Che ne pensate?
Jeanne, unica figlia del barone Simon-Jacques Le Perthuis e della baronessa Adelaide, all’età di 17 anni, lascia il collegio e torna al castello paterno in Normandia, dove, fanciulla tenera e sognatrice, vive giorni felici e spensierati.
Ben presto va sposa al visconte Julien de Lamare, di cui è romanticamente innamorata, ma, già al ritorno dal viaggio di nozze, la vita le si presenta ben più triste e cruda di quello che aveva sognato: Julien è un marito meschino e un uomo interessato.
Julien la tradisce con la serva Rosalia, sorella di latte di Jeanne, dalla quale ha avuto anche un figlio, e che continua a tradire la moglie finchè muore tragicamente, ucciso dal marito di un’amante.
L’amore e la tenerezza di Jeanne si riversano sull’unico figlio, ma Paul, cresciuto tra i vizi e l’indulgenza della madre, del nonno e della zia Lison, non ancora ventenne, conduce una vita disordinata, giungendo perfino a fuggire in Inghilterra con una donna.
Jeanne è rovinata e ridotta alla miseria dai debiti contratti dal figlio; la morte del padre e della zia Lison e, infine, la forzata vendita del castello, nel quale era sempre vissuta, non fanno che accrescere la sua disperazione.
Rosalia, divenuta ormai una contadina benestante, si prenderà affettuosamente cura dell’antica padrona, la solleverà dallo smarrimento in cui è caduta e la guiderà con prudenza verso il buon senso.
Finalmente Jeanne ha la consolazione di vedere le proprie giornate riempite dalla presenza della nipotina, la figlia di Paul, che lui le ha affidato, essendo morta la donna che aveva sposato.
Rosalia, rivolgendosi a Jeanne, conclude con queste parole il romanzo: “Vedete, la vita non è così bella né così brutta come si crede”

Questo romanzo è molto toccante e profondo. Le scene e i personaggi sono descritti in modo molto particolareggiato e lo stato d'animo della protagonista  si può  percepire molto bene... tradita da tutti, dai genitori, dal marito, dal figlio e dalla sua stessa natura.

Cosa ne pensate di Rosalia e delle sue parole?

venerdì 3 febbraio 2012

Rieccomi qui



Per chi non se ne fosse accorta.... è arrivato il freddo.... e sorpresa... mi ha fatto un bel regalo... restare a casa.... colpita e bloccata...
E si... sembra assurdo, ma questo freddo intenso... in qualche modo  mi ha  infiammato un ginocchio che si è bloccato ed ha bisogno di cure e riposo assoluto e... quindi finalmente posso dedicarmi a voi a tempo pieno...
Spero di non annoiarvi troppo con la mia presenza...
Una cosa che mi piace tanto... con un clima così... è starmene sdraiata a leggere un buon libro o smanettare al computer  o sorseggiare  una bibita calda e... all'ora di pranzo...  gustare una deliziosa zuppa fumante.
Adoro le zuppe... hanno il sapore e il profumo dell'infanzia... ti scaldano il corpo e l'anima... una sorta di coccola diffusa.
Ve ne propongo una...  una zuppa trentina di orzo, verdure e funghi, insaporita da un pezzetto di speck... è un piatto completo e veramente saporito.
Grazie alle proprietà diuretiche e purificanti dell'orzo risulta un piatto salutare e digeribile, oltre che decisamente economico

 Ingredienti: orzo 150 grammi, una carota, una cipolla, cinque foglie di verza, 10 grammi di funghi secchi, un litro di brodo di carne, 30 grammi di speck, uno spicchio di aglio e un pò di oliodi oliva

http://www.cucinaitaliana
Lavate per bene l'orzo e lasciatelo a bagno per almeno 1 ora nel frattempo mondate le verdure e tritatele con lo speck, esclusa la verza  ed i funghi. I funghi secchi fateli ammollare in acqua tiepida. Fate rosolare in pochissimo olio il trito di speck e verdure... unite l'orzo. Mescolate un minuto per fare insaporire bene... unite il brodo di carne, meglio se già caldo.

Lasciate cuocere per 40 minuti, mescolando di tanto in tanto, unite i funghi secchi, e se la zuppa fosse troppo densa, unite anche l'acqua filtrata. Regolate di sale. Tagliate la verza a listarelle, unitela alla zuppa e fate cuocere 3-4 minuti. Servite la zuppa di orzo trentina calda... con o senza formaggio
Buon appetito

a tutti

domenica 22 gennaio 2012


Un blog è come un messaggio in una bottiglia


una sorta di  porta all'interno della nostra coscienza
un varco attraverso cui trovare la chiave di un passaggio segreto
un viale misterioso della memoria
un’attesa, un ritorno, un vicolo stretto in grado di condurci altrove
una porta su noi stessi e sugli altri, per ritrovarvi un sentiero 
 una linea oltre l’orizzonte in cui riannodare i fili delle nostre radici
Rinunciare a tutto questo è impossibile...
Mi fermo per una breve pausa lasciando la porta aperta...
e continuando a passeggiare fra i vostri blog...
leggendo e commentando...

venerdì 20 gennaio 2012

Dedicato a




Oggi voglio parlarvi di un libro “Abbaiare stanca”, di Daniel Pennac... dedicato  a tutti i cani che hanno lasciato un ricordo nella propria vita...


Tema principale del libro è il passato di Cane, descritto in maniera molto dolce da Pennac.
Vi sono momenti commoventi fin dall’inizio che mi hanno particolarmente coinvolto... come la morte della madre adottiva di Cane.


Dunque... Cane... ha trascorso un'infanzia molto triste. Alla sua nascita, mentre tutti i  fratelli e le sorelle vengono venduti, Cane viene  affogato in un secchio di acqua gelida... per sua fortuna... riesce a sopravvivere.
Personaggio chiave è Mela, una ragazzina singolare: alta e magra che diventa amica inseparabile di Cane...“ammaestrata” dal suo stesso animale e, con lui, instaura un rapporto di amicizia molto profondo...  poi c'è il ruolo degli antagonista... i genitori di Mela che si rivelano nemici spietati di Cane, ma alla fine  lo  eleggono membro onorario della famiglia.
Sullo sfondo ci sono  i cani randagi di Parigi che si riveleranno i compagni di avventure di Cane e che gli faranno vivere momenti di amicizia indimenticabili.
Cane vive una vita da randagio fino a che non viene trovato da Mela al canile, che lotta per tenerlo con sé... mentre i genitori, una volta acconsentiti, cominciano ad ingelosirsi, fino al punto da abbandonare Cane in autostrada.
Il nostro personaggio per fortuna fa affidamento alla sua dote olfattiva e riesce a ritornare a Parigi dove vive un’interessantissima avventura con altri suoi amici cani e gatti.
Quando finalmente Cane e Mela si incontrano.... i genitori di Mela, invece di arrabbiarsi lo ringraziano e gli sono grati, perché durante la scomparsa di Cane,  Mela aveva smesso di mangiare ed ora si sente molto debole; vedendolo, però, torna improvvisamente in salute e Cane e la sua definitiva famiglia vivono in armonia gioiosamente.

Con questo libro chiudo il mio blog ...


a tutti

martedì 17 gennaio 2012




E CRESCENDO IMPARI.......

E crescendo impari che la felicità non e' quella delle grandi cose.
Non e' quella che si insegue a vent'anni, quando, come gladiatori si combatte il mondo per uscirne vittoriosi...
La felicità non e' quella che affanosamente si insegue credendo che l'amore sia tutto o niente,..
non e' quella delle emozioni forti che fanno il "botto" e che esplodono fuori con tuoni spettacolari...,
la felicità non e' quella di grattacieli da scalare, di sfide da vincere mettendosi continuamente alla prova.
Crescendo impari che la felicità e' fatta di cose piccole ma preziose....
...e impari che il profumo del caffe' al mattino e' un piccolo rituale di felicità, che bastano le note di una canzone, le sensazioni di un libro dai colori che scaldano il cuore, che bastano gli aromi di una cucina, la poesia dei pittori della felicità, che basta il muso del tuo gatto o del tuo cane per sentire una felicità lieve.
E impari che la felicità e' fatta di emozioni in punta di piedi, di piccole esplosioni che in sordina allargano il cuore, che le stelle ti possono commuovere e il sole far brillare gli occhi,
e impari che un campo di girasoli sa illuminarti il volto, che il profumo della primavera ti sveglia dall'inverno, e che sederti a leggere all'ombra di un albero rilassa e libera i pensieri.

 
E impari che l'amore e' fatto di sensazioni delicate, di piccole scintille allo stomaco, di presenze vicine anche se lontane, e impari che il tempo si dilata e che quei 5 minuti sono preziosi e lunghi più di tante ore,
e impari che basta chiudere gli occhi, accendere i sensi, sfornellare in cucina, leggere una poesia, scrivere su un libro o guardare una foto per annullare il tempo e le distanze ed essere con chi ami.
E impari che sentire una voce al telefono, ricevere un messaggio inaspettato, sono piccolo attimi felici.
E impari ad avere, nel cassetto e nel cuore, sogni piccoli ma preziosi.
E impari che tenere in braccio un bimbo e' una deliziosa felicità.
E impari che i regali più grandi sono quelli che parlano delle persone che ami...
E impari che c'e' felicità anche in quella urgenza di scrivere su un foglio i tuoi pensieri, che c'e' qualcosa di
amaramente felice anche nella malinconia.
E impari che nonostante le tue difese,
nonostante il tuo volere o il tuo destino,
in ogni gabbiano che vola c'e' nel cuore un piccolo-grande
Jonathan Livingston.
E impari quanto sia bella e grandiosa la semplicità.

( Anonimo )

lunedì 16 gennaio 2012

Avviso

Mi dispiace ma in n molti blog non riesco a commentare perchè non si apre lo spazio dei commenti
Non so se è un problema mio o capita anche ad altri

a tutti

domenica 15 gennaio 2012


Prendi un sorriso,
regalalo a chi non l'ha mai avuto.
Prendi un raggio di sole,
fallo volare là dove regna la notte.
Scopri una sorgente,
fa bagnare chi vive nel fango.
Prendi una lacrima,
posala sul volto di chi non ha mai pianto.
Prendi il coraggio,
mettilo nell'animo di chi non sa lottare.
Scopri la vita,
raccontala a chi non sa capirla.
Prendi la speranza,
vivi nella sua luce.
Prendi la bontà,
donala a chi non sa donare.
Scopri l'amore,
fallo conoscere al mondo

Mahatma Gandhi




a tutti voi

sabato 7 gennaio 2012

mercoledì 4 gennaio 2012


Avviso
Non so come sia successo, ma pare che il mio blog sia bombardato di pubblicità. Ho cercato di eliminarla... ma non so se ci sono riuscita oppure ho solo pasticciato e peggiorato la situazione.
Ho un ottimo antivirus e da me è tutto in ordine. Potreste dirmi se va meglio? Grazie mille