mercoledì 24 novembre 2010

Napoli, nuovi tesori




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Napoli è una sorta di forziere da cui vengono estratti incredibili tesori:
durante i lavori di scavo per la costruzione di una stazione della metro,si sono ritrovati alcuni reperti di epoca romana del II Sec. D.C.. In meno di un anno gli archeologi hanno scoperto tre imbarcazioni di epoca romana, di medie dimensioni, dalla chiglia e la prua piatta ed i bordi bassi. Queste caratteristiche indicano un utilizzo di servizio: trasportavano merci da navi più grandi verso la costa e viceversa. Tutto intorno alle sagome della barche si sono trovati paletti in legno e banchine in ciottoli, a cui venivano presumibilmente attraccate queste imbarcazioni.
A pochi metri dal Maschio Angioino (che sarebbe stato costruito mille e 200 anni dopo) e proprio sotto la statua equestre di Vittorio Emanuele c' era il punto più basso, punteggiato di pali di legno che nel tempo avevano sorretto più di una banchina. Proprio lì, dritta dritta, era affondata una barca da carico di nove metri per due, che da quasi duemila anni poggia su un fondale che restituirà frammento per frammento la vita quotidiana di una città. Perdevano di tutto, in mare, gli antichi. Si son trovate suole in cuoio di calzari romani infossate nel fango. Circa 200 reperti, residui di operazioni di carico e scarico: monete, «sigillate» corinzie con decorazioni a rilievo di scene bacchiche, bottiglie di vetro tappate col sughero, balsamari che, analizzati, racconteranno lo Chanel delle matrone, una grande quantità di ceramica ben conservata: pentole di terracotta, anfore che aggiungeranno novità alla storia del vino, e coppe di produzione africana che si erano rotte cadendo in acqua. Ed ancora, attrezzi da marinaio persi tra i flutti: aghi per rammendare le reti, cime, piccoli arpioni di legno per la pesca, anelli forse per assicurare le vele al sartiame, quelli che in gergo marinaro si chiamano garrocci, ancore romane in pietra a due fori e lucerne di antiche lampare. In barba alle teorie sul biodegradabile è rimasto tutto com' era.
Dallo scavo di piazza Bovio si può ipotizzare che forse un unico grande bacino allungato tra piazza Municipio e piazza Bovio si andò frantumando in due o più insenature a seguito dei fenomeni marini. Fu interrato – (secondo De Caro) - al ritmo di un metro al secolo per mancata manutenzione e crisi dell' Impero». La scoperta si deve a due donne: le archeologhe Daniela Giampaola, che dirige lo scavo, e Maria Vittoria Carsana. «Lo scavo della metropolitana - spiega Giampaola - è stata un' occasione unica. Il nucleo greco-romano è rimasto più o meno delle stesse dimensioni per molti secoli, in età angioina, aragonese e vicereale, come un gioco di scatole cinesi». «L' intervento, che ha visto d' accordo Comune e società Metropolitana Spa, ci ha resi il fiore all' occhiello dell' archeologia italiana - osserva Bruno D' Agostino, ordinario all' Istituto Orientale e teorico dell' archeologia urbana - Si è lavorato bene anche a Pavia e a Roma, ma il quadro napoletano, complicato dalla stratificazione e dalla difficoltà ambientale, ha dato risultati insperati». Bisognerà recuperare i reperti, che vengono costantemente bagnati per evitare che l' ossigeno si deteriori. La barca sarà tirata in superficie immersa in una vasca di vetroresina piena d' acqua che le verrà costruita intorno per evitarle shock. Il fondale dell' antico mare, che si trova nel pozzo della galleria del metrò, è condannato a sparire, ma nei «mezzanini», i percorsi pedonali della stazione, sarà leggibile come per il metrò di Atene la stratificazione di età, straordinario regalo di Natale degli archeologi alla città.
(Fonte: Stella Cervasio su La Repubblica)  

9 commenti:

  1. Napoli nasconde molti tesori nel sottosuolo e molti vengono allla luce durante scavi come questi.Serena giornata a presto

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  2. La tua è una città che conosco più attraverso i film che per esperienza diretta. Sono felice di poterne avere una idea più precisa grazie a te che ci vivi!
    Un caro saluto

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  3. Un raggio di sole! Finalmente. E non la faccio lunga con la mia passione per la storia.

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  4. Meno male che ci sei tu che ci dai queste buone notizie sulla tua bellissima città.....in televisione purtroppo sentiamo altro.
    Storia e cultura un binomio inscindibile .

    Ciao,buona serata!

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  5. Ciao cara, per me è sempre una gioia leggere i tuoi post dedicati alla nostra bellissima e martoriata città. Un abbraccio e buon fine settimana:-)e ..grazie!

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  6. questo post fa venire voglia di essere archeologi!!!

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  7. quando sono venuta a Napoli il maschio angioino mi è piaciuto molto.....ma la mia guida era meno preparata di te

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  8. Ciao Zicin,si ci sono stato a Napoli molti anni fa,ho visto molte cose che mi hanno colpito,per i tesori è vero,molto bello il tuo post.
    Buon fine settimana cara.

    Un bacio.

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