Un abitante della terra ogni sei si trova a vivere da immigrato in una regione diversa da quella di nascita propria o dei propri genitori. Le emigrazioni sono interne ed esterne e fra di loro c’è una notevole differenza perché nel secondo caso l’essere straniero, il sentirsi tale, il venir percepito come tale, il non poter mai godere in pienezza dei diritti di cittadinanza, comporta tutta una serie di problemi in più rispetto a quelli già pesanti del migrante interno: rispetto della legalità, lavoro regolare, abitare dignitoso, welfare fruibile alla pari. Molto spesso l’immigrazione è percepita come male da combattere, disgrazia da evitare, quasi la presenza degli immigrati dovesse comportare aumento della criminalità, diffusione di malattie infettive, sottrazione di posti di lavoro, degrado dell’ambiente, conflitti culturali, perdita di identità. Eppure l’immigrazione rappresenta oggi una necessità e allo stesso tempo una grande risorsa: nella produzione di beni e servizi, molti settori entrerebbero in crisi se non ci fosse la disponibilità di manodopera straniera. Ma non c’è paese a sviluppo avanzato e a benessere diffuso dell’Europa occidentale che non abbia i suoi movimenti xenofobi. Penso ai Rom rumeni in Italia, i Ghanesi o i Marocchini oggi nel Veneto e mi chiedo perché ciò accade. Anche i nostri avi sono stati emigranti ed hanno provato gli stessi disagi e le stesse frustrazioni. L’integrazione e la convivenza deve appartenere ad ogni nazione e deve essere un valore per ogni popolo civile.
Pur troppo hai raggione...sono gia 3 anni da quando ho lasciato mio paese e sono stati dei momenti quando sentivo il pressione di essere imigrato...a casa sono dei uomini che ti gaurdano perche sei ungherese; nel Ovest sei un rumeno o un altro popolo dal Est... ho incontrato tanta gente aperta per le culture nuove, ma penso che il piu grande problema e la ignoranza...quando studenti ti chiedono se per essempio la Rumenia e parte dal UE, ti fa pensare...in un mondo dove puoi avere tutta l'informazzione che desideri, non e cosi dificile cercare e capire
RispondiEliminaSpesso è la società stessa che crea il "mostro", forse perchè ne ha bisogno.Mi piacerebbe un mondo migliore..
RispondiEliminaIo sono napoletana e nel 70 venni a Torino ed ebbi difficoltà a trovare casa, questa era la situazione allora, oggi se la prendono con gli immigrati, per le ragioni da te esposte, ma quando il mondo imparerà che siamo tutti cittadini del mondo appunto?
Girovagando ti ho trovata ed eccomi a farti un saluto:-)
Condivido. Anche io nel mio blog ho parlato di emigrazione :-)
RispondiEliminahttp://www.culturaeculturenews.com/2010/10/dialogo-con-un-giovane-del-sud-italia.html
Per gashicsavargo
RispondiEliminaHai ragione, ma per fortuna c'è anche gente aperta che non fa differenza di nazionalità, di religione...
Credo che integrazioni passi attraverso la cultura e l'intelligenza e in questo tutto il mondo è paese.
Buon fine settimana
Per riri
RispondiEliminaAnche io sono napoletana e quando sono andata a sciare, a Ponte di legno mi sono sentita una straniera, ma anche a Verona e l'elenco è lungo.
Si, molti si sento eletti e scordano che siamo tutti uguali.
Per maria ianniciello
RispondiEliminaBene!!!
Andrò volentieri a leggere quanto hai scritto.