Oggi mi sto divertendo con il ballo. Sto giocando un pò con loro ed è molto rilassante |
venerdì 28 marzo 2014
mercoledì 26 marzo 2014
Leggere in compagnia
Leggere in gruppo ed analizzare un racconto, può servire a comprendere, ad esempio, che cosa fa sì che due persone poste nella stessa situazione reagiscano differentemente, chi in modo propositivo, chi in modo inefficace, sopraffatto dal senso di impotenza. Le storie che si raccontano ad una persona anziana favoriscono l’identificazione e riannodano i fili della propria storia.
Le storie brevi si prestano meglio all’uso terapeutico perché la finestra temporale di concentrazione della mente degli anziani è limitata. Attraverso i racconti molti anziani diventano capaci di esprimere le proprie emozioni, anche quelle più negative ed angosciose, o di uscire dall’isolamento provocato dalle malattie.
Anche la poesia, riscoperta in età avanzata, permette di esplorare luoghi mentali, di elaborare mancanze, perdite, lutti.
Le esperienze sociali ed artistiche che coinvolgono attivamente gli anziani ci incoraggiano dunque a credere che anche la terza età possa essere vissuta come una qualsiasi altra età della vita, con i suoi punti di debolezza, ma anche di forza
(Tratto da : la solitudine degli anziani - Rosalba Miceli – Stampa. it)
Lilia Binah, direttrice del Day Care Center for the Elderly di Kiryat-Tivon, in Israele, ha messo a punto un trattamento terapeutico di gruppo per restituire serenità, conforto e maggiore consapevolezza di sé alle persone anziane. Il metodo, chiamato “Agnotherapy”, è basato sulla lettura e analisi dei racconti di Shmuel Yosef Agnon, scrittore di origine ebraica, premio Nobel per la letteratura nel 1966.
sabato 22 marzo 2014
Buona primavera
Primavera d’intorno
Brilla nell’aria, e per li campi esulta,
sì che a mirarla intenerisce il core.
Odi greggi belar, muggire armenti;
gli altri augelli, contenti, a gara insieme,
per lo libero ciel fan mille giri,
pur festeggiando il loro tempo migliore.
Brilla nell’aria, e per li campi esulta,
sì che a mirarla intenerisce il core.
Odi greggi belar, muggire armenti;
gli altri augelli, contenti, a gara insieme,
per lo libero ciel fan mille giri,
pur festeggiando il loro tempo migliore.
Farfallina spensierata
R. Pezzani
Farfallina spensierata
lo sai tu dove sei nata?
Eri bruco in una cella,
senza sole e senza stella.
Poi nel sole sei uscita,
come un fiore sei fiorita;
come un fiore senza stelo
che il buon Dio gettò dal cielo.
Farfallina spensierata
lo sai tu dove sei nata?
Eri bruco in una cella,
senza sole e senza stella.
Poi nel sole sei uscita,
come un fiore sei fiorita;
come un fiore senza stelo
che il buon Dio gettò dal cielo.
mercoledì 19 marzo 2014
sabato 15 marzo 2014
Buon compleanno
14 marzo 1879
“Io non pretendo di sapere cosa sia l’amore per tutti, ma
posso dirvi che cosa è per me: l’amore è sapere tutto su qualcuno, e avere la
voglia di essere ancora con lui più che con ogni altra persona. L’amore è la
fiducia di dirgli tutto su voi stessi, compreso le cose che ci potrebbero far
vergognare. L’amore è sentirsi a proprio agio e al sicuro con qualcuno, ma
ancor di più è sentirti cedere le gambe quando quel qualcuno entra in una
stanza e ti sorride.” (Albert Einstein)
sabato 8 marzo 2014
Nonni
Nonni baby-sitter, autisti, cuochi, insegnanti, narratori,
pescatori, ciclisti, sciatori, esperti di carte e giochi di prestigio, di
storie e di segreti, nonni angeli custodi in grado di stabilire relazioni di
reciprocità e complementarietà, veramente, profondi e commoventi.
martedì 4 marzo 2014
sabato 1 marzo 2014
Buon Carnevale
Il
Carnevale
Il
girotondo delle maschere
G.
Gaida
E'
Gianduia torinese
Meneghino
milanese.
Vien
da Bergamo Arlecchino
Stenterello
è fiorentino.
Veneziano
è Pantalone,
con
l'allegra Colombina.
Di
Bologna Balanzone,
con
il furbo Fagiolino.
Vien
da Roma Rugantino:
Pur
romano è Meo Patacca.
Siciliano
Peppenappa,
di
Verona Fracanappa
e
Pulcinella napoletano.
Lieti
e concordi si dan la mano;
vengon
da luoghi tanto lontani,
ma son fratelli, sono
italiani
La storia dei coriandoli.
Durante le sfilate di carrozze, tipiche di molte città,
venivano gettati sulla folla mascherata granoturco ed arance, fiori, gusci
d'uovo ripieni di essenze profumate, monete..
A partire dal XVI secolo, con i frutti del coriandolo,
rivestiti di zucchero, si iniziarono a produrre dei confettini profumati, fatti
apposta per essere lanciati dall' alto dei carri mascherati o da balconi e
finestre.
Questa usanza, piuttosto costosa, cadde in disuso. I
confetti bianchi vennero gradualmente sostituiti da piccole pallottole, di
identico aspetto, ma fatte di gesso.
Pare che a Milano, nel XIX secolo, si cominciò a tirare
qualcosa di diverso: minuscoli dischetti di carta bianca che al minimo refolo
di vento si sollevavano in aria, come se una nevicata ricoprisse i carri che
sfilavano.
Narra la leggenda che la geniale trovata fosse dell'ingegner
Enrico Mangili, che aveva pensato di usare i dischetti di scarto dei fogli
bucherellati che si usavano come lettiere per i bachi da seta. Presto la folla
li cominciò a chiamare con il nome con cui ancora oggi li conosciamo:
coriandoli.
I coriandoli cominciarono ad essere prodotti a livello
industriale e non più come materiale di scarto, utilizzando anche carta
colorata.
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