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domenica 29 maggio 2011

Van Gogh e il suo giallo




Amo molto l'arte e mi piacerebbe, ogni tanto, proporre una carrellata di opere di qualche pittore.... ma siccome amo anche la psicologia... la mia scelta è stata orientata verso le  patologie psichiche...
Ecco qualcuna delle opere più belle di questo straordinario artista.



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Opere tratte da http://www.kamilica.it

Vincent Van Gogh, olandese di origine, dopo una tormentata esperienza giovanile di predicatore, che lo porta a condividere l'esistenza di contadini e minatori ed una prima fase pittorica improntata ad un realismo cupo,  nel 1886 è a Parigi, presso il fratello Theo. Fa amicizia con Paul_Gauguin, con il quale costituisce, insieme a Henri de Toulouse-Lautrec e ad Emile Bernard, il gruppo cosiddetto dei Pittori del Petite-Boulevard. In questa fase è influenzato dal puntinismo di Seurat e Signac.
Dopo un periodo difficile, sotto il profilo psicologico ed artistico, Van Gogh decide di trasferirsi ad Arles in Provenza, dove acquista una casa e dove dipingerà la maggior parte delle sue opere. Lo raggiungerà per un breve periodo l'amico Gauguin. Tuttavia il sodalizio artistico sperato si risolve in un insuccesso. Appena Gaugin riparte Vincent è preso da un forte sconforto. Iniziano per lui a manifestarsi i primi segni di disagio esistenziale e di depressione, che sfoceranno nel suicidio del 1890.
Il colore assume per Van Gogh una profonda valenza espressiva, diventando il tramite con il quale esprimere sentimenti ed emozioni. Il giallo è per lui il colore dell'amicizia, il colore della luce e della speranza, solare e positivo. La casa gialla è la casa sulla quale aveva costruito tutti i suoi sogni, che avrebbe dovuto ospitare l’amico Gauguin e la comunità di pittori in cui Vincent sentiva di credere fino in fondo.
Tratto da http://www.roberto-crosio.net/                                 per approfondimenti qui