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mercoledì 22 settembre 2010

Donne


Leggo sul sole 24 ore l'articolo di Anna Zavaritt

Accade in Afghanistan. Il racconto è del NYTimes di ieri questo link qui: in quel Paese le mamme - anche quel istruite ed emancipate come Azita Rafaat, che è membro del parlamento - hanno l'abitudine di vestire le figlie come se fossero maschi. Dietro questa incredibile consuetudine, esigenze di tipo economico ma sopratutto un forte condizionamento socio-culturale: lì è ancora attuale la nostra frase "chi dice donna dice danno" e non riuscire ad avere un figlio maschio è quasi un peccato, da espiare. Incredibile, si dirà. Ma siamo sicuri che anche da noi, in modi diversi, non succeda ancora qualcosa di simile? Quante donne per avere successo si sono "mascolinizzate", diventando dure, negando la propria femminilità, facendo "le ore piccole" in ufficio solo per replicare un modello professionale di stampo maschile? Io le chiamo "le uome", donne che odiano le donne e non si accorgono che così facendo stanno vincendo una partita professionale, ma perdendo la propria identità. A Milano io ne vedo molte.

Leggo ancora su libero :
"Belen (censurata) s'infuria «Tutta colpa del Vaticano»
Per la Rodriguez lo scandalo non è mai abbastanza: le foto di una sua recente campagna sono state edulcorate e lei non la manda giù. Prendendosela col Papa. Tutto 'sto casino per due tette oscurate..."

Ma cosa vuol dire essere donna oggi???

Dove sono gli equilibri della dimensione di una donna vera???
Televisione, carta stampata, cartelloni pubblicitari oramai fanno capo prevalentemente  al corpo di una donna.

Ma l'intelligenza, le capacità, e le mille doti specifiche di questo sesso dove stanno andando???